Il corso di musicoterapia ha durata triennale, per un totale di 500 ore, pari a 20 CFU, comprensivi di lezioni, laboratori e sessioni di esame.
A queste si aggiungono 250 ore di esperienza sul campo (10 CFU), 125 ore per la compilazione della tesi di diploma (5 CFU) e 325 ore di studio individuale (13 CFU).
Il monte ore complessivo risulta quindi di 1200 ore (48 CFU).
L’ordinamento didattico segue le indicazioni fornite dalla Confiam – Confederazione Nazionale Scuole e Associazioni di Musicoterapia e rispetta i criteri dell’UNI – Ente Nazionale Italiano di Unificazione per la formazione nelle terapie espressive.
Il corso permette, inoltre, di accedere all’iscrizione al registro dei musicoterapisti dell’AIM – Associazione Italiana Professionisti della Musicoterapia.
I partecipanti ai corsi di musicoterapia provengono dall’ambito musicale, socio-sanitario e psicopedagogico. A loro si richiede una competenza musicale, anche amatoriale. In alternativa, è necessario intraprendere una formazione musicale amatoriale.
I corsi prevedono 20 giornate annue di lezioni articolate nei fine settimana (ottobre, novembre, dicembre, febbraio, marzo, aprile, maggio), due sabati al mese a Genova e un fine settimana al mese a Torino.
In più, dal secondo anno, i partecipanti dovranno svolgere un periodo di esperienza sul campo di 250 ore in centri in cui è presente un servizio di musicoterapia.
Il costo del corso è di 1200 euro annue, suddivise in tre rate, comprensive della quota di iscrizione all’APIM.
L’ammissione al corso avverrà previa valutazione complessiva del curriculum formativo-professionale: vengono, quindi, ammessi anche candidati con una formazione musicale extra-accademica.
È possibile contattare, per maggiori informazioni, il Presidente dell’APIM Gerardo Manarolo all’indirizzo mail manarolo@libero.it, oppure al numero di cellulare 3393678572.
Didattica e modello di musicoterapia di riferimento
L’impianto teorico-applicativo del corso considera la musicoterapia una terapia espressiva che utilizza l’elemento sonoro/musicale come mediatore relazionale.
Il suono e la musica possono facilitare un intervento sui disturbi della sfera espressiva, comunicativa, relazionale e neurocognitiva.
Ciò avviene per alcune loro caratteristiche: nella fattispecie, l’essere parte integrante di modalità comunicative innate e primitive di tipo essenzialmente emotivo, ma anche il porsi a ponte fra aspetti concreti e simbolici.
Suono e musica sono, inoltre, in grado di agevolare processi di integrazione psicocorporea.
L’elemento sonoro e musicale può, quindi, facilitare l’espressione di vissuti emotivi e la loro organizzazione in strutture formali e simboliche.
L’impostazione dei corsi di musicoterapia fa riferimento alla psicologia dinamica, in particolar modo alla teoria delle relazioni oggettuali, all’approccio neurobiologico, allo studio delle relazioni interpersonali (Siegel, 2001) e al concetto di regolazione emotiva (Ricci Bitti, 1997).
Il quadro teorico tiene conto anche degli approfondimenti di P. L. Postacchini (1997), E. Lecourt (1992, 1996) e R. Benenzon (1984).
L’elemento sonoro/musicale, il mediatore, è considerato portatore di potenziali “orizzonti di senso” che solo all’interno del contesto relazionale potranno attivarsi in una direzione piuttosto che in un’altra: tutto ciò “vivificando” emotivamente la relazione stessa.
L’analisi delle potenzialità “parasemantiche” dell’elemento sonoro/musicale utilizza le categorie concettuali proposte da C. Cano (1985), F. Dogana (1984), A. Collisani (1988), D. Gaita (1991), M. Imberty (1988), Baroni (2004).
Solo lo studio del singolo caso, in un’ottica relazionale, potrà poi permettere l’approfondimento della direzione di “senso” emersa in quel specifico contesto e favorirne la mentalizzazione.
Finalità e strategie del corso di musicoterapia
La finalità della musicoterapia è quella di promuovere processi espressivi, comunicativi e relazionali, attivare la loro mentalizzazione, facilitare l’integrazione degli aspetti psicocorporei, attivare e regolare la soggettiva dimensione emotiva e neurocognitiva.
Le strategie impiegate fanno riferimento ai concetti di empatia e sintonizzazione affettiva, per quanto riguarda gli aspetti strettamente relazionali. Si rifanno, invece, all’improvvisazione sugli aspetti strettamente sonoro/musicali.
Ad ogni modo, cercano di esprimere queste concettualizzazioni all’interno di una concezione di musicoterapia che li integri e li traduca in una specifica modalità operativa.
La proposta teorico-applicativa del corso di musicoterapia cerca, inoltre, di integrare l’approccio idiografico (la dimensione qualitativa) e quello nomotetico (la dimensione quantitativa).
Pur ribadendo il primato della componente relazionale (gli aspetti qualitativi) il corso desidera, infatti, approfondire e precisare la fase relativa allo studio delle caratteristiche cliniche e sonoro/musicali del paziente, fase preliminare alla presa in carico e all’intervento, anche secondo un’ottica quantitativa.
Si tratta di una precisa indicazione di metodo che sottolinea l’importanza di un momento di studio e di riflessione che, coniugando aspetti qualitativi e quantitativi, sia in grado di tracciare un profilo delle caratteristiche, delle potenzialità e dei bisogni del paziente.
Solo dopo questo processo sarà possibile una motivata e congruente decisione rispetto alla presa in carico, al progetto d’intervento, alla tecnica impiegata, attiva e/o ricettiva.
La coniugazione degli aspetti qualitativi e quantitativi viene riproposta nella fase di verifica del nostro intervento.
Progetto formativo del corso di musicoterapia
Il percorso formativo proposto dal corso di musicoterapia si fonda sull’attivazione di gruppi di lavoro e gruppi autocentrati con i quali il corsista possa raggiungere un’adeguata maturazione personologica e acquisire gli strumenti adatti alla professione.
Massima importanza viene, peraltro, riconosciuta al lavoro esperienziale auto ed eterocentrato. Nella fattispecie, si propongono diversi laboratori dedicati all’ascolto, all’improvvisazione musicale, al dialogo sonoro e corporeo e all’espressione corporea, come pure vengono discusse e messe in pratica le particolarità individuali, sia sotto il profilo personologico che sonoro/musicale, nelle loro reciproche interconnessioni.
Tutto questo è realizzato per evidenziare i limiti e le potenzialità di ognuno e per avviare un percorso evolutivo in grado di trasformare le inclinazioni personali in strumenti professionali elastici e modulabili.
Infatti, a fondamento di questo percorso, si pone un approfondimento delle soggettive caratteristiche sonore/musicali (l’identità s/m, l’iso) e dei propri stili relazionali.
Grazie ai laboratori proposti, sia nel campo della musicoterapia recettiva che quella attiva, come per quanto riguarda le simulazioni di sedute musicoterapiche, il corsista può acquisire una maggiore consapevolezza delle proprie caratteristiche, qualità e limiti.
Allo stesso tempo, è in grado di apprendere specifiche competenze relative all’applicazione delle tecniche e delle procedure di presa in carico.
L’impostazione fa riferimento ad una concezione formativa che pone la massima attenzione sulla consapevolezza personale.
Durata dei corsi triennali di musicoterapia
I corsi triennali di musicoterapia comprendono, per ogni annualità, 20 giornate di studio da ottobre a giugno, concentrate nei fine settimana.
Tirocinio ed esperienza sul campo
A termine del primo anno del corso di musicoterapia gli studenti ricevono un elenco di musicoterapisti e di strutture disponibili ad accogliere tirocinanti.
Vengono, inoltre, descritti i diversi ambiti clinici e le differenti realtà istituzionali.
Gli allievi sono, quindi, invitati a contattare i diversi contesti programmando il loro tirocinio in ambiti clinici diversificati.
Il corsista è affidato al musicoterapista tutor, presente nella struttura in cui si attiva l’esperienza formativa. Ancora, all’interno del corso sono formati gruppi autocentrati dedicati alle diverse esperienze di tirocinio.
Al termine del periodo di lavoro il tirocinante produce una relazione che deve consegnare al tutor e alla Direzione della scuola.
Il tutor esprime, quindi, una valutazione del tirocinante tramite l’apposita scheda.
Il corsista è tenuto a rispettare il regolamento del tirocinio e provvede autonomamente a dotarsi di una copertura assicurativa.
Logistica e organizzazione didattica dei corsi di musicoterapia
Sono a disposizione tre aule per la frequentazione dei corsi di musicoterapia.
Per ogni anno di corso un apposito registro annota assenze, presenze, ritardi, uscite anticipate e il programma svolto dal docente.
La strumentazione di supporto alla didattica prevede strumentario Orff, Strumentario Etnico, Strumenti Tradizionali, tre videoregistratori con annesso video, tre impianti audio, una telecamera, una lavagna luminosa, tre lavagne fogli, un video proiettore per computer
.
Esiste un centro di documentazione presso l’Associazione ZeroCento di Genova dove, fra l’altro, sono archiviate le tesi che possono essere unicamente consultabili.
Il Direttore Didattico è contattabile telefonicamente al 3393678572.
Verifiche ed esami di fine anno del corso di musicoterapia: realizzazione e valutazione degli elaborati
Per ogni anno di corso si prevede un esame scritto articolato su tre aree, musicoterapica, musicologica e clinica.
Le domande poste fanno riferimento ad una specifica bibliografia, anch’essa articolata in tre aree.
I corsisti privi di titolo accademico in ambito musicale sono tenuti a sostenere ogni anno un esame di alfabetizzazione musicale articolato su tre aree, acustica, grammatica e storia. Le domande poste fanno riferimento ad una specifica bibliografia, anch’essa suddivisa in tre ambiti.
Gli stessi, inoltre, fanno riferimento ad un tutor che, a partire dal primo anno, controlla il percorso formativo musicale e le competenze acquisite.
Le prove scritte sono valutate con i seguenti criteri: insufficiente, sufficiente (25/30), buono (30/30).
In aggiunta, al terzo anno viene effettuata una prova pratica sulle competenze professionali di base del musicoterapista stabilite dalla Confiam.
Le presenze vengono monitorate tramite il registro di classe. Il regolamento del corso non prevede una percentuale di assenze per cui a fine triennio il corsista è tenuto al recupero di tutte le ore in cui è risultato assente. I documenti di ogni allievo, previa liberatoria, sono conservati presso la sede dell’Apim, secondo la normativa vigente.
Annualmente ogni docente è tenuto ad inviare alla Direzione del Corso eventuali modifiche del programma svolto ed eventuali aggiornamenti del curriculum vitae.
Le procedure relative all’ammissione ai corsi di musicoterapia includono la valutazione del curriculum vitae, degli aspetti motivazionali, come pure delle competenze musicali.
Il percorso dell’allievo è sempre monitorato sia a livello di gruppo, sia a livello individuale attraverso periodici incontri annuali con il Direttore del corso. La qualità della presenza al corso, la frequenza puntuale dello stesso, le relazioni di tirocinio, nonché le valutazioni dei tutor, i risultati degli esami scritti ed orali costituiscono gli elementi su cui si basa la valutazione dell’allievo.
Superamento del corso di musicoterapia
La conclusione del corso di musicoterapia presuppone il completamento del monte ore di lezioni, incluso il tirocinio con annesse relazioni e valutazioni dei tutor, come anche il superamento degli esami scritti e della prova pratica del terzo anno.
Lo stesso prevede, oltre alla discussione della tesi, i seguenti punti:
- prima della discussione, la risposta a due domande riguardanti gli aspetti teorico-metodologici, scelte fra domande precostituite a conoscenza del candidato;
- una prova musicale di lettura, a scelta del candidato;
- una prova musicale di improvvisazione su materiale video proposto dalla commissione.